

Torno a scrivere sul blog perchè il mio lavoro da "coccodrillista" (e Capocasale) me lo impongono.
Purtroppo ieri ci ha lasciato il mitico Socrates, che da noi in compagnia era diventato famoso, oltre al gol nella mitica Italia-Brasile del '82 (inutile che oggi Zoff dichiari che aveva segnato con arte, quel gol se l'era mangiato lui) per la incredibile somiglianza con il Tia.
Oltre al calcio ne apprezzavamo anche la passione per il bere (raccontano che quando giocava nella Fiorentina, sull’aereo che portava i viola negli Usa per un’amichevole, ogni dieci file si siedeva e apriva una lattina di birra. Ferruccio Valcareggi, allenatore e grande saggio, guardava e scuoteva la testa)
Arrivato come genio che aveva trafitto l’Italia nella famosa partita del Mundial 82, se ne andò come ‘Dottor Traccheggia’. Svogliato, indolente. “Dottore, domani giochi?” “Domani scendo in campo, poi vediamo se gioco”. Era questo il metodo di Socrates.
Vorrei chiudere con la mitica battuta di Lino Banfi
"E certo, in Brasile c’è Socrates, noi abbiamo Aristoteles!!!!"
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