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Con un titolo come “Un lizzoculo mannaro mantovano a Londra” il quadro fotografico d'apertura, con l'immergersi nella piatta brughiera inglese tra le armonie di una accattivante Blue Moon, rivela subito l'approccio ironico di John Landis con la sua nuova fatica filmica dopo i successi di Animal House e The Blues Brothers. Al loro apparire i due amici protagonisti, due saccopelisti mantovani in vacanza, scendono da un ospitale furgone di pecore (!) ed il pastore augura loro un profetico e lugubre "in culo al lizzo". L'atmosfera resta serena mentre Jake e Marco si incamminano, parlando di ragazze, ma all'arrivo al pub de "La papera sventrata" il clima si incupisce, gli avventori si trincerano dietro l'incomunicabilità e le minacce così che, quando i due riprendono il cammino nella notte (con la luna in cielo ormai piena), hanno un bel cantare a squarciagola un turistico Santa Lucia: la tragedia è lì tra le tenebre e la violenza rapida e sanguinolenta della bestia lacera le viscere dei malcapitati. Jake ci lascia la pelle, Marco, con qualche graffio significativo e un po’ di male al culo, sembra solo psicologicamente turbato; però già in ospedale sogna scorribande finocchie tra i boschi, si terrorizza con incubi di scene eterosessuali e ben presto comincia ad apparirgli lo “spirito” (molto "corposo") di Jake che gli prospetta l'odiosa verità sul futuro: Marco è stato contaminato dal membro del mostro (poi ucciso) ed alla prima notte di luna piena ne farà propri, senza possibilità di scampo, le sembianze ed i truci appetiti sessuali. In preparazione in questi giorni il sequel.
2 commenti:
Secondo me Marco non è stato solo "contaminato dal membro del mostro", ha usato il membro del mostro per fare altre cose...
dev' essere un bel film... la scena del " solo psicologicamente turbato " non voglio perdermela...
aspetto il sequel.
ahahahhahahahhah
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