Su Facebook: La caccia al LIZZOCULO

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La caccia al LIZZOCULO è uno sport che si pratica in campagna su grandi spazi aperti. Le origini di questa attività hanno le proprie radici storiche nei dintorni di Mantova, quando per controllare l'aumento demografico dei LIZZOCULI che predavano le Zoccolee Disponibilis Anphibiae Lacustri, gli autoctoni li cacciavano con l'aiuto dei propri cani. Il primo evento del genere di cui si ha traccia avvenne nei pressi della Gelateria K2 in via Grazioli. In altre città esistevano analoghe forme di controllo demografico di questi Animali ritenuti pericolosi per l'economia turistica e l'infigamento dei centri abitati, si pensi alla caccia al LIZZOCULO EMILIANO a Reggio Emilia o alla caccia al LIZZOCULO DEL BENACO sulle coste del Lago di Garda. Alla fine del XX secolo gli allevatori avevano ormai selezionato delle razze canine particolarmente adatte alla caccia. La prima di cui si ha notizia è la razza Bilsdale, selezionata nello Yorkshire. La caccia al LIZZOCULO come la conosciamo oggi è in un evento sociale ormai totalmente indipendente dalle reali necessità che aveva un tempo, infatti in alcune città (tra cui la stessa Reggio Emilia) è stata vietata ogni forma di violenza contro i LIZZOCULI che rischiavano, proprio a causa di questo sport, di estinguersi. L'evento dura una giornata intera e coinvolge molte persone sia a cavallo che appiedate, ognuna contraddistinta da un abito particolare a seconda del ruolo svolto, nonché una muta di cani (molto spesso Beagle) che seguono le tracce del LIZZOCULO o di un tampone a forma di pistola (chiamato "RIBONGIA") impregnato dell'urina di LIZZOCULO e trascinato da un uomo appiedato lungo un certo itinerario. La pratica di questo sport nei periodi non consentiti porta i trasgressori alla Gaioffa assicurata.